Consiglio d’Europa

Parigi, 09.10.2014 – In un rapporto pubblicato oggi, la Commissione europea per l’efficacia della giustizia (CEPEJ) del Consiglio d’Europa presenta, sulla base di dati quantitativi e qualitativi, le principali tendenze osservate in 46 paesi europei (*).

Questo quinto rapporto di valutazione, dalla creazione della CEPEJ nel 2002, mostra in particolar modo:

– effetti della crisi economica opposti sui budget dei sistemi giudiziari: nonostante la crisi, la tendenza europea è sempre al rialzo. Nella metà degli Stati, la giustizia sembra essere stata risparmiata in termini di budget. Tuttavia, la crisi ha avuto un chiaro impatto sull’evoluzione dei budget in altri Stati, con frequenti conseguenze sulle risorse umane;

– gli Stati europei spendono in media 60 € annui per abitante per il funzionamento del sistema giudiziario; questa constatazione è stata ponderata mediante un confronto con i livelli di ricchezza specifici degli Stati;

– una maggiore partecipazione dell’utente al costo del servizio pubblico della giustizia: il contribuente non è più il solo a finanziare il sistema in quanto viene chiesto un contributo anche da parte dell’utente. Solo la Francia e il Lussemburgo prevedono il ricorso gratuito alla giustizia. Nella maggior parte degli Stati, tali entrate rappresentano una risorsa importante: in alcuni Stati (Austria), generano addirittura un’entrata superiore al costo di funzionamento dell’insieme del sistema giudiziario. Un sistema di questo tipo si inserisce nella tendenza attuale in materia di gestione pubblica volta a bilanciare, in parte, l’addebito dei costi di funzionamento dei servizi pubblici tra utenti e contribuenti. (segue…)

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(*) Dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, solo il Liechtenstein e San Marino non sono stati in grado di fornire dati. Israele, in qualità di osservatore presso la CEPEJ, ha partecipato al presente rapporto.