Denuncia per infrazione Diritto Comunitario.

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Mediazione obbligatoria. La Commissione Europea si prepara a vagliare la denuncia per infrazione del diritto comunitario di mediazione obbligatoria.

 

 

L’istanza è stata presentata da SYNDIKOS – Associazione Europea Mediatori Certificati

Agenpress – Attribuito dall’ UE il numero di Protocollo al fine dell’istruttoria relativa alla denuncia di Syndikos – Associazione Europea Mediatori Certificati – rivolta alla Commissione Europea, per contrastare i

contenuti del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, coordinato con la legge di conversione 9 agosto 2013, n. 98, recante: “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia”, pubblicato in G.U. n. 194 del 20

agosto 2013, che ha modificato in modo sostanziale l’originario decreto legislativo 28/2010, confermando comunque l’ obbligatorietà della mediazione civile e commerciale.

Infatti, con sentenza della Corte Costituzionale del 6 dicembre 2012 n. 272 era stata dichiarata la illegittimità, per eccesso di delega, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28 nella parte in cui era previsto il carattere obbligatorio della mediazione.

Tale obbligatorietà è stata successivamente reinserita nel quadro normativo dal Governo italiano con il decreto legge 21 giugno 2013 n. 69 che attualmente vige.

Nella denuncia di infrazione si contestano le modifiche apportate in quanto sostanzialmente contrastanti con le modalità caratterizzanti le procedure ADR (“Alternative Dispute Resolution”), in una serie di previsioni tra le quali l’obbligo delle parti di presentarsi assistite da un legale e il conferimento del potere agli avvocati di attestare e certificare la conformità dell’accordo alle norme imperative e dell’ordine pubblico.

Altra contestazione quella che introduce la gratuità del primo incontro di mediazione, determinando un grave problema sull’imparzialità economica del mediatore, sul diritto al lavoro ed sulla giusta retribuzione.

Tralasciando altri punti sollevati dalla denuncia, Syndikos – Associazione Europea Mediatori Certificati – evidenzia il contrasto del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69 con diverse e numerose norme

europee e con quanto il Consiglio dell’Unione europea ha deliberato con una raccomandazione sul programma nazionale di riforma 2013 dell’Italia, e rispetto al parere del Consiglio sul programma di stabilità dell’Italia, richiedendo altresì che l’UE disponga necessari interventi correttivi da attuarsi con le necessarie puntualizzazioni alla legislazione italiana.

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