Petizione degli Avvocati Mediatori

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In questi giorni l’Avvocatura è in rivolta, apparentemente perché non intende accettare alcun cambiamento o riforma dello status quo. Non è così, e probabilmente ciò che appare è anche frutto di una rappresentanza politica (eletta prima dell’entrata in vigore dell’art. 39 247/12) vincolata dalle deliberazioni del congresso nazionale di Bari, come è emerso anche alla recente conferenza nazionale di Napoli ove si è invero sviluppata invece una linea di costruzione di alternative sussidiarie alla giurisdizione a cura degli avvocati.

Quindi a dispetto delle apparenze esiste l’avvocatura che guarda al futuro, raccoglie le sfide della società della conoscenza, della internazionalizzazione, della concorrenza, accettando di abbandonare schemi, stili e stereotipi che ne riducano il ruolo sociale, costituzionale, professionale.

Gli avvocati formati alla mediazione e negoziazione professionale rivendicano la loro in ogni occasione in cui il cittadino invochi una tutela, perché l’avvocato negoziatore è un solutore di problemi, e la sua attività si esplica ben prima del processo statale, che è e resta uno strumento per il riconoscimento di diritti e interessi per i quali le parti richiedono l’intervento dell’autorità pubblica, ma non è l’unico e necessario sbocco di ogni e qualunque conflitto.

L’avvocatura è lo snodo centrale nello sviluppo dell’autonomia contrattuale nella società post-industriale e perciò deve saper assumere le mutate responsabilità etiche e sociali che questo comporta.

E’ necessario diffondere e promuovere la cultura del negoziato e della conciliazione, e, più in generale, la logica del diritto relazionale e coesistenziale, degli approcci non competitivi ai conflitti, per contribuire e rinsaldare la pace sociale.

Negoziazione giurisdizione sono quindi due branche egualmente idonee e necessarie ad assicurare la civile convivenza, due approcci di cui il professionista che assiste il cittadino deve avere piena padronanza per poter indicare al cliente le soluzioni più adatte a proteggere i suoi effettivi e concreti interessi.

Noi affermiamo che più dura una causa meno vantaggio ne traggono parti e difensori, che, anzi, i professionisti traggono assai maggior soddisfazione e profitto quando evitano o risolvono i conflitti.

Noi crediamo che la recente legge sulla mediazione, pur con alcuni elementi di criticità, costituisca una grandissima opportunità per professionisti e cittadini; di essa apprezziamo la pronta recezione degli orientamenti europei, ma chiediamo, pur non volendoci sostituire all’OUA nella funzione politica, ma, comprendendo i suoi attuali limiti, di ridiscutere almeno in via tecnico-giuridica gli aspetti più critici della normativa. Per questo, nell’augurarLe buon lavoro, le chiediamo un incontro, o comunque un’interlocuzione, per migliorare l’istituto e promuoverne il successo.

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